Per chi ha da poco avviato la propria carriera professionale e aspira all’acquisto di una casa, sorge spontanea la domanda su quanto tempo sia necessario lavorare per poter ottenere un mutuo.
Le tempistiche minime possono variare tra le diverse banche e dipendono anche dalla specifica posizione lavorativa del richiedente. La possibilità di ottenere un mutuo dipende in gran parte dalla stabilità del contratto di lavoro. Le banche valutano con attenzione la situazione professionale del richiedente per assicurarsi che quest’ultimo possa ripagare il debito.
Vediamo insieme come le diverse tipologie contrattuali influenzano l’ottenimento di un mutuo.
Contratto a Tempo Indeterminato
I lavoratori con un contratto a tempo indeterminato sono visti come più stabili. Non c’è una regola fissa sulla durata minima di anzianità lavorativa, ma in generale le banche possono richiedere:
- Un minimo di sei mesi di stabilità lavorativa (escluso il periodo di prova).
- Oppure due anni di continuità lavorativa.
È chiaro che se si richiede un mutuo con un contratto appena firmato, la situazione può complicarsi. L’istituto di credito potrebbe rifiutare il mutuo, imporre un periodo di osservazione per verificare la stabilità del rapporto di lavoro, o richiedere garanzie aggiuntive, come altri immobili, un garante o un cointestatario del mutuo.
Contratto a Tempo Determinato
Ottenere un mutuo con un contratto a tempo determinato è più complesso, ma non impossibile. Le banche considerano questa tipologia meno stabile, ma possono comunque valutare la richiesta a determinate condizioni.
- Continuità lavorativa di almeno due anni.
- Un contratto con una durata residua di almeno 12-24 mesi.
- Garanzie aggiuntive, come la presenza di un garante (preferibilmente con contratto a tempo indeterminato o pensione) o un cointestatario con una situazione reddituale più stabile.
- Settore pubblico vs. privato: I contratti a tempo determinato nel settore pubblico sono a volte visti con maggiore favore rispetto a quelli nel privato, per una presunta maggiore stabilità futura.
Lavoratori Autonomi (Partita IVA)
Per i lavoratori autonomi, la concessione del mutuo dipende molto dalla capacità reddituale, dalle entrate medie annuali e dalla continuità lavorativa. In generale, ciò che viene richiesto è:
- Almeno due anni di attività, per valutare la stabilità lavorativa.
- La dichiarazioni dei redditi degli ultimi due o tre anni per valutare la crescita del reddito.
- Garanzie aggiuntive; anche in questo caso, potrebbero essere richieste garanzie supplementari, come assicurazioni professionali, altri immobili di proprietà o un garante.
In sintesi, la “vecchiaia” del proprio rapporto di lavoro è un fattore chiave, ma è sempre accompagnata da una valutazione complessiva della stabilità reddituale e delle garanzie offerte.